sabato 13 dicembre 2014

Il Backgammon




…. Murat tornò con due bicchieri di te e qualche zolletta di zucchero 
su un vassoio. Aveva con sé anche una grossa tavola da backgammon:
 la riconobbi perché ci avevo visto giocare mio padre con i suoi amici in Iran, anche se io non lo avevo mai fatto.

Il Backgammon, in italiano tavola reale, è un gioco da tavolo e ci si può giocare solo in due persone. Ogni giocatore possiede quindici pedine e deve muoverle lungo ventiquattro triangoli in base al lancio di due dadi.
Lo scopo consiste nel riuscire per primi a rimuovere tutte le pedine dalla tavola e contemporaneamente cercare di bloccare le azioni dell’avversario.
Le sue origini risalgono a circa cinquemila anni fa, dopo alcune scoperte rinvenute nella tomba di un re sumero a seguito di alcuni scavi archeologici in Iran; così si poté confermare con certezza la nascita di questo gioco e soprattutto il luogo di origine.
Solo le successive migrazioni  permisero la diffusione verso occidente ed oriente. Nel mondo occidentale questo tipo di gioco venne messo al bando dalla Chiesa in quanto ritenuto gioco d’azzardo e contrario ai canoni cristiani. Successivamente gli storici hanno paragonato questo gioco al ciclo annuale e giornaliero della vita umana: i 24 punti rappresentano le 12 ore del giorno e le 12 della notte ma anche i 12 mesi dell'anno, le 30 pedine i giorni del mese.

Famosa rappresentazione di questo gioco è stata portata da Michelangelo Merisi detto Il Caravaggio nel 1594 nel quadro “i bari”.

Irene Disconzi

giovedì 11 dicembre 2014

Cosa si sa dei mezzi di comunicazione nei regimi?



“ ... In Iran c’erano solo due canali televisivi, i cui programmi ospitavano più che altro importanti figure religiose che predicavano l’Islam. ”

Che cos’è un’ideologia? L’ideologia è l’insieme dei principi e delle idee che stanno alla base di un movimento politico o religioso. Essa ha diversi valori su cui crede, ma quelle più importanti sono: il regime sovietico, il regime fascista e il regime nazista.
Questi regimi avevano come scopo:
- il culto della personalità che si ottiene magnificando i successi veri o falsi della nazione e riconducendoli tutti ai meriti del capo.
- un indottrinamento  sia a scuola sia in organizzazioni giovanili che impegnano l’intero tempo libero.
- una propaganda martellante e capillare.
La propaganda è un mezzo di comunicazione che trasmette informazioni in modo da coinvolgere più persone possibili all’interno del regime. Questo influenza notevolmente il pensiero pubblico, il successo della propaganda necessita di un efficace censura. Essa controlla la trasmissione di idee, nella storia spesso la censura si occupa della stampa o altri mezzi di comunicazione di massa.
La repubblica degli ayatollah è un paese moderno, largamente informatizzato, dove il potere politico-religioso tenta in tutti i modi di impedire la libertà di pensiero. Quello persiano è un esempio di controllo dell’informazione in una nazione ricca di cultura, di petrolio, con una popolazione cosmopolita.
Subito dopo la rivoluzione si creò infatti un’industria televisiva che vietava tutto quello che veniva considerato impuro. Nacquero così all'estero una miriade di tv satellitari create dagli emigrati iraniani.
Anche il cinema e la letteratura si trovarono presto in contrasto con la politica. Il regime subito dopo la rivoluzione creò la fondazione Farabi per finanziare film che si ispirassero alla nuova ideologia. Molti registi cominciarono a creare pellicole sperimentali, neorealiste, poetiche. Si formarono in quegli anni personaggi molto importanti  (uno tra i tanti nomi: Abbas Kiarostami).
L'aspetto della censura più evidente agli occhi di tutti è però quello di internet. L'Iran, per motivi di economia e cultura, è un paese ampiamente informatizzato. All'inizio il regime strinse accordi con gli operatori stranieri per rendere invisibili nel paese i siti web considerati ostili. Ma non fu sufficiente e il regime è ricorso ad altre misure. Recentemente la repubblica islamica ha messo al bando Microsoft, Yahoo e Google, sostituendoli con sistemi simili ma rigorosamente creati in Iran. Il progetto prevede poi una seconda fase in cui sarà creata una vera e propria rete internet nazionale, chiusa al resto del mondo.
Un articolo di giornale dice che “Ad oggi però nessuna censura ha convinto la maggior parte dei persiani ad amare il regime. Anzi, mai come oggi quella cultura iraniana che si ribella alla mancanza di libertà ha raggiunto livelli di avanguardia, diventando una delle più conosciute al mondo.”
Una situazione interessante che sta attirando l’attenzione di molti Paesi, questa iraniana è ormai conosciuta a livello mondiale.


Elisa Sbalchiero

martedì 9 dicembre 2014

Tutta la cucina turca



Avrei voluto la kavurma,ma lo yogurt mi sembrava più conveniente. Un vaso mi sarebbe durato due giorni. Mi serviva anche dell’acqua,perché in Turchia non si poteva bere dal rubinetto. Presi anche lo yogurt e una piccola pagnotta

La cucina turca ha origine dalla cucina ottomana, che è la fusione delle cucine dell’Asia Centrale,Medio Oriente,Mediterraneo,Caucaso e dei Balcani.

Le specialità regionali
La cucina turca non ha carattere omogeneo. Tranne alcuni piatti tipici comuni in tutta la Turchia,ci sono molte specialità regionali. A nord della Turchia la cucina è basata su granoturco e acciughe. A sud-est sono famosi il kebab,meze (antipasti) e dolci come baklava,kadayif e künefe. Nella parte occidentale della Turchia ci sono abbondanti ulivi e l’olio d’oliva è molto usato. Sulla costa Mediterranea,Egea e del mar Marmara la cucina è quella tipica mediterranea ed è ricca di verdure,aromi e pesce. L’ Anatolia Centrale è famosa per le sue specialità impastate.

Ingredienti più usati
Gli ingredienti più frequenti sono: carne,melanzane,peperoni verdi, cipolle, aglio, fagiolini e pomodori. La varietà di noci sono molto frequenti  soprattutto:pistacchi,castagne,mandorle,nocciole e noci. Le spezie e gli aromi sono:prezzemolo cumino,pepe nero,paprika menta,origano e timo.

Colazione
Una tipica colazione turca include: formaggio,burro,olive,uova,pomodori,cetrioli,peperoni verdi,marmellata e miele, è possibile vengano inclusi sucuk (tipica salsiccia speziata),börek e persino zuppe;la bevanda servita a colazione è sempre il tè nero. La parola turca per dire “colazione” è “kahvalti”,che letteralmente significa “prima del caffè”.

Abitudini alimentari
Lo yogurt è un elemento base della cucina turca accompagnata da qualsiasi tipo di pietanza a base di carne(kebab,köfte)o verdura(specialmente melanzane fritte,zucchine,spinaci con carne macinata),una delle bevande più comuni è l’ayran anche questo a base di yogurt. La cucina turca ha infinita varietà di prodotti da forno, dolci e salati. Il riso pilav accompagnato da qualsiasi pietanza. Esistono alcuni tipi di pasta fresca tipici turchi e il più diffuso è Manti che ricorda nella sua forma i tortellini,ma che viene riempito con carne macinata,cipolle e prezzemolo,viene servito caldo condito con aglio,yogurt,burro fuso e una gran quantità di spezie. La verdura può essere una portata principale.  Sono utilizzati moltissimo:spinaci,porri,cavolfiore,carciofi,cavolo,sedano,melanzane,peperoni verdi e rossi,fagiolini e rape. Alcune specialità sono:dolma,verdure ripiene di riso,mercimek köfte,polpette di lenticchie rosse,che non contengono carne. La dolma deriva dal verbo turco dolmak cioè riempire,può essere portato come piatto  principale,esso consiste in una verdura ripiena di riso ed è solitamente servito caldo insieme a yogurt e varie spezie. C’è un particolare tipo di dolma che è costituito da sarma,cioè foglie di vite o di cavolo,arrotolate e ripiene di riso.

La carne
Molto comune in tutta la Turchia è la consumazione del pollo,mentre la carne d’agnello un tempo era molto popolare,invece oggi è solo una minima parte nel consumo quotidiano. È un Paese a maggioranza islamica quindi il maiale non fa parte dell’arte della cucina di tradizione turca ed è quasi assente l’uso. Nel kebab esistono infinite varianti,ma la più diffusa è certamente il döner kebab(kebab che gira). La carne può essere di agnello,manzo o pollo,una volta cotta va inserita nel pane caldo,il durum(il pane arabo) e accompagnato da yogurt,salsa di pomodori e burro fuso. La kavurma è carne brasata e mista a verdure cucinata al forno in una casseruola o nella variazione del saç kavurma, saltata su una padella antiaderente.

Frutta,dessert e bevande
Nella cucina ottomana,la frutta è accompagnata molto spesso da carne. Uno dei dolci turchi più rinomati in tutto mondo è il baklava,che consiste in strati di sfoglie sottili,farcite con pistacchi oppure noci.
-Bevande analcoliche-
Durante il giorno i turchi bevono molto  che è consumato in grandi quantità ed è preparato in una particolare teiera.
-Bevande alcoliche-
Esistono molti marchi nazionali turchi di birre lager turche come soprattutto Efes Pilsen. La bevanda analcolica più conosciuta è il raki, bevanda tradizionale aromatizzata all’anice e ha una gradazione molto alta(minima 40%). Questa bevanda si consuma solitamente passeggiando  specialmente durante i pasti a base di pesce.

Rosemary Colucci

martedì 2 dicembre 2014

Il Gran Bazar:un vortice di colori

                  
Il Gran Bazar di Istanbul

             Alla fine giungemmo al maestoso ingresso di un mercato coperto,con lunghi corridoi ai cui lati si allineavano banchetti e negozi.
        Come mi era stato pronunciato, uno su tre era una gioielleria”.


Il Gran Bazar d'Istanbul, noto anche come “Capali Carsi”(mercato aperto), venne costruito intorno al 1461 sotto il comando del Sultano Maometto II. Il mercato è al coperto e si estende per circa 300.700 metri quadrati. Tutt'oggi questo mercato labirintico attira moltissimi turisti durante l' anno provenienti da tutto il mondo.
Presenta circa 4000 negozi in cui si possono trovare qualsiasi tipo di cose: dalle spezie ai vestiti, dagli abiti tipici ai gioielli, dalle scarpe ai bar, ecc...
All'inizio il Gran Bazar veniva ritenuto un luogo pericoloso e oscuro, oggi invece è considerato, oltre a un ottimo mercato,un posto dove sfogare il proprio stress attraverso lo shopping.
Essendo molto grande bisogna stare molto attenti ai borseggiatori che in posti del genere non mancano sicuramente!
La parola d'ordine del Capali Carsi è: contrattare. In questo luogo infatti è molto importante contrattare con il venditore. È segno di rispetto e di educazione.
Un'altra tradizione è quella di festeggiare quando si compie un affare.. .questo fatto si può notare all'interno dei negozi o appena fuori:si vede il venditore e il compratore che bevono il te.
Un buon modo per godersi il Gran Bazar è perdersi:in questo modo è molto più facile lasciarsi coinvolgere dai colori presenti in questo magnifico luogo pieno di culture e di cromie.
NEGOZI DA VISITARE:
-Zincirli Han:ottima bottega dove osservare i maestri del metallo;
-Ic Cebecin Han: negozio dove si può concedere 10 minuti di relax e di calma dopo una lunga giornata di shopping e caos;
-Cevair bedesten:è il negozio più antico di tutto il mercato,qui si possono osservare i venditori più esperti e astuti.
Essendo un luogo molto affollato non è consigliato ai bambini piccoli . Quest'ultimi infatti potrebbero perdersi o comunque spaventarsi.
Mi chiedo come Abbas, il protagonista di questo libro, sia riuscito  a trovare il negozio giusto e a non perdersi in mezzo a quel caos!
Sinceramente  penso che luoghi del genere non ce ne siano molti al mondo...ecco perchè invito, con tutto il cuore, di dedicare alcune ore per visitarlo nei minimi dettagli e per goderselo al meglio!

Chiara Pegoraro





domenica 30 novembre 2014

Ambasciate e consolati

Esempio di ambasciata: ambasciata italiana in Usa


Il cartello fuori dall’entrata  - un’ immane cancellata nera -  indicava che si trattava di un consolato, non di un’ambasciata” 

Ambasciate
Il termine “ambasciata” (chiamata anche missione diplomatica) deriva dal latino “ambactus” (servo), successivamente ripreso nel basso latino come “ambactia” ed indica ciò che si manda a dire, quindi le persone che compongono la legazione, nonché il luogo fisico dove esse operano.
L’ ambasciata è una rappresentazione diplomatica di uno stato situata presso un altro stato e si trova solitamente nella capitale del paese ospitante. Tra le funzioni da essa svolte rientra la fornitura di alcuni servizi a favore dei cittadini dello stato madre, residenti nel paese straniero. Essi sono di natura tecnico-amministrativa e politica, come ad esempio:
·        Rilascio e rinnovo di passaporti
·        Rilascio e rinnovo di carte d' identità
·        Rilascio di visti d’ingresso
·        Formazione, trascrizione e rilascio di atti civili
·        Pubblicazioni e celebrazione di matrimoni
·        Assistenza economica, farmaceutica, sanitaria e sociale per chi vi necessita 
·        Pratiche di pensione
·        Emanazione di atti riguardanti la cittadinanza e la leva militare.
L’ ambasciata gode dell’extraterritorialità, ovvero il territorio in cui risiede è appartenente al paese ospitante, tuttavia è politicamente amministrato dal paese ospitato.
Il ruolo principale di un’ambasciata è fornire la cooperazione politica tra due nazioni  e intrattenervi le relazioni diplomatiche, tutte le  funzioni che svolge sono di natura politica.
Le relazioni diplomatiche tra due stati possono essere sospese, in casi di gravi contrasti, con la chiusura dell’ambasciata e il ritiro dell’ambasciatore.
Lo sviluppo dei rapporti economici è una funzione a cui sono preposti gli uffici economico-commerciali, che aiutano in particolare le piccole e medie imprese, mettendole in contatto con clienti altrimenti difficilmente reperibili.
L’ambasciata promuove la cooperazione culturale e scientifica, in particolare la diffusione della lingua parlata dallo stato inviante e la cooperazione tra enti scientifici ed università.
Consolati
Il consolato, o ufficio consolare, è la residenza in terra straniera del console, dove svolge le sue attività.
Il consolato italiano in qualsiasi paese straniero ha le competenze che altri organi della pubblica amministrazione esercitano in Italia.
Ai connazionali, il consolato assicura la tutela in caso di violazione dei loro diritti o in caso di limitazione o privazione della libertà personale.
Assicura inoltre l’assistenza  per la ricerca di familiari (nei casi di assistenza), per le pratiche di rimpatrio e per quelle di successione aperte all’estero.
Come l’ambasciata, il consolato cura formazione, trascrizione e rilascio degli atti civili, rilascio e rinnovo di passaporti (e visti d’ ingresso), celebrazione e pubblicazione di matrimoni e l’emanazione di atti riguardanti la cittadinanza, la leva militare, il servizio elettorale, i testamenti, le autenticazioni di firme e le certificazioni doganali legate al rimpatrio.

Consolato onorario
IL consolato onorario è retto dal console onorario,  un cittadino dello stato ospitante, che svolge funzioni burocratiche non di diritto internazionale.
La particolarità di questo tipo di consolato è che può svolgere alcune funzioni di un'ambasciata se quest’ultima dovesse essere assente presso qualche stato.

Il consolato inglese di Istanbul (dove Abbas si è recato per richiedere il visto) è stato distrutto da un attacco terroristico il 20 Novembre 2003. 27 persone sono morte durante l'attacco (tra cui il console generale Roger Short), mentre il bilancio dei feriti risale addirittura a 400.

Elia Maran 

domenica 23 novembre 2014

Taksi ad Istanbul

Una Fiat Siena, tipico taxi presente a Istanbul

“...fece per prendere la mia valigia, ma io ci saltai sopra. Ero ossessionato dall'idea che tutti volessero approfittare di me. Il tassista lasciò subito la maniglia e fece un passo indietro...”

Il 26 giugno 1896 la ditta di trasporti di Stoccarda Friedrich greiner ordina alla Daimler-Motoren- Gesellschaft, un automobile speciale: una carrozza a motore dotata di tassametro. La vettura viene consegnata nel 1897 e l'azienda di trasporti Greiner, ribattezzata Daimler-Motor-Wagen-Kutscherei, diventa la prima società di taxi del mondo.
Il costo della carrozza a motore si aggira attorno ai 5530 marchi, costo al quale bisogna aggiungere quello relativo al noleggio del tassametro. Ma la scelta di Greiner risulta vantaggiosa  perchè riesce a percorrere oltre 70 km al giorno, chilometraggio decisamente superiore di quello che avrebbe percorso con una carrozza a cavalli.
Dopo aver avuto successo a Stoccarda, il taxi si diffonde rapidamente in tutto il mondo anche se a fianco dell'entusiasmo per la nuova invenzione persiste la paura: il frastuono dei motori spaventa i cavalli, e quindi può facilmente essere causa di incidenti. Il problema viene risolto istituendo scuole guida per i conducenti di taxi.
La parola taxi deriva da tax (che significa costo) anche se altre versioni la fanno derivare dal termine greco “tachus” che significa veloce, mentre altre ancora dal nome della famiglia tedesca dei Thurn und taxis che per secoli ebbe il monopolio del servizio postale nell'impero tedesco.
Soffermandoci sui tassisti della città di Istanbul purtroppo ci troviamo di fronte a quello che viene definito come il “problema taxisti”; diverse son infatti le testimonianze da parte di passeggeri italiani che sono stati truffati.
In una città di circa 16 milioni di abitanti è molto facile che i tassisti riescano a scucire più denaro rispetto al servizio realmente offerto al turista appena arrivato e quindi sicuramente spaesato.
I trucchi più usati sono i seguenti:
l  girare in tondo per allungare il percorso e fermarsi poi a pochi metri dal punto di partenza;
l  truccare il tassametro per farlo girare lento per tutto il percorso ma triplicare velocemente a fine corsa;
l  usare il  gioco veloce delle mani per far scomparire la banconota appena consegnata dal cliente per farne comparire una di taglio inferiore e quindi chiedere di incrementare l'importo.
Evitare l'uso a favore dei mezzi pubblici non è sempre possibile perciò bisogna seguire qualche suggerimento partendo dalla certezza che decisamente i taxi più sicuri sono quelli o chiamati dall'albergo o quelli dell'aeroporto (sono i più rintracciabili).
Importante è far sempre riazzerare il tassametro e sapere che alla partenza deve segnare 2.95 lire,  tariffa minima, e che per ogni chilometro il costo è di 1.83 lire; che una corsa media è di 10/12 lire e che un giro turistico per l'intera splendida città non supera le 20 lire.
Infine conoscere qualche parola di turco non è male perchè scoraggia decisamente i simpatici taxisti di Istanbul dal provare a truffare.


Amilcare Tronca

sabato 22 novembre 2014

Paese che vai...Stelle che trovi!



“Provai un brivido. Avevo visto stanze come quella solo nei film. Notai uno scarafaggio a sinistra del letto,vicino ad una porta che per il momento non ebbi il coraggio di aprire” .

Una briciola di…STORIA
Nel corso della storia, diverse tipologie di strutture recettive hanno offerto ospitalità ai viaggiatori.
Un esempio può essere quello dell’antica Roma. Lungo le strade sorgevano due tipologie di alloggio: la mansio,  che era una struttura ricettiva per il pernottamento dei viaggiatori e per il ricovero degli animali.  Spesso era posta a un giornata di viaggio da una città o da un’altra mansio. Poteva trovarsi all’interno di un villaggio o in aperta campagna. Era formata da più edifici ai lati di una strada o racchiusi da un muro di cinta.
- la mutatio, di solito era in aperta campagna ma poteva trovarsi anche all’interno di un villaggio. Era la stazione per il cambio dei cavalli, con una taverna per una rapida sosta, ad una distanza di una decina di miglia dalle tappe vicine.

CHE COSA È UN HOTEL?
Ai nostri giorni si sono sviluppate nuove tipologie di alloggio: agriturismo, albergo-hotel,  albergo diffuso, B&B, motel.
Fin dall’inizio del XX secolo con il forte sviluppo del turismo e degli scambi  economici, grande impulso ha avuto la nascita di strutture alberghiere, in tutti i paesi del mondo, con modalità diverse.
Le  nuove tecnologie hanno inoltre contribuito a far diventare gli alberghi luoghi anche per il lavoro, dove si tengono conferenze e convegni e quindi molti sono dotati di sale idonee a questo servizio.
DEFINIZIONI
AGRITURISMO: azienda agricola che offre ospitalità a pagamento.
ALBERGO:edificio predisposto per alloggiare persone a pagamento (sinonimo  di hotel) i cui servizi sono definiti dal numero di stelle che appare sulla loro insegna o sito web.

ALBERGO DIFFUSO: un nuovo modello di ospitalità originale e sostenibile, nato per valorizzare i centri storici delle aree. Gli ospiti dormono in stanze o case di un centro storico di una città o di un paese, e godono dei servizi alberghieri, cioè su accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni per gli ospiti, che stanno in uno stabile situato a non più di duecento metri dal luogo di alloggio.

MOTEL: albergo per automobilisti costruito sulle grandi autostrade o vie di comunicazione, con attrezzatura per riparazioni meccaniche o rifornimento di carburante.

B&B: dall’inglese bed and breakfast (letto e colazione)considerato più economico di un hotel.

BEAUTY FARM: albergo in cui si soggiorna per sottoporsi a terapia e trattamenti medico-estetici.


COSA SONO LE STELLE DI UN HOTEL?
Ogni hotel è qualificato in base al numero di Stelle con cui si presenta ai clienti.
Le Stelle indicano i servizi che un hotel offre, ma soprattutto indicano la qualità delle camere e quindi sono correlate al prezzo. Le Stelle possono arrivare massimo fino a  7 stelle.
COME SI ASSEGNANO LE STELLE
In Italia  l’assegnazione delle Stelle agli alberghi è disciplinata dal decretodel 21 ottobre 2008 e relativo allegato finalizzato ad armonizzare la classificazione alberghiera sul territorio italiano, specialmente per i piccoli alberghi.
LE STELLE DI UN HOTEL IN ITALIA:
  • 1 stella: qualità bassa, senza piscina e pulizie scarse (Cambio del letto: una o due volte al mese);
  • 2 stelle: qualità bassa, possibilmente con la piscina (se turistico), pulizie moderate (Cambio del letto: 1 volta alla settimana);
  • 3 stelle: qualità normale, con la piscina (se turistico), pulizie normali e possibilmente idromassaggio (Cambio del letto: 1 volta ogni 2 giorni);
  • 4 stelle: qualità alta, con la piscina (se turistico), pulizie ottime e idromassaggio (Cambio del letto: 1 volta al giorno);
  • 5 stelle: qualità eccellente, con la piscina, pulizie efficienti e idromassaggio, possibilmente qualche attrazione (Cambio del letto: 2 volte al giorno


LE  STELLE… brillano in modo diverso nel mondo
La classificazione degli hotel varia da un paese all'altro: in Italia la categoria massima è 5 stelle lusso ma stanno nascendo anche  hotel a 7 stelle.
Ecco alcuni esempi.
In Francia la massima categoria è 4 stelle lusso e diversi sono anche i criteri di definizione.
Se capiti a Istanbul o in Marocco o in Pakistan  anche un hotel a due stelle può essere non consigliato per chi fosse abituato agli standard italiani.
Puoi incontrare tra le lenzuola, qualche ospite inatteso, come uno scarafaggio o puoi trovare un livello di igiene e di pulizia abbastanza basso. Puoi trovare stanze assolutamente non insonorizzare, con crepe sulle pareti e muffe, per non parlare degli odori.

Quindi nel prenotare occorre la massima attenzione e spirito di adattamento… viaggiare è sempre una bella esperienza, ma se non sei preparato… può diventare un vero incubo!

Alvise Bicego

giovedì 20 novembre 2014

Chador: tradizione o imposizione?


“ Mio padre si protese verso la mamma e le disse qualcosa all’orecchio. Lei controllò il foulard, per assicurarsi che non si vedessero i capelli. A casa non se ne preoccupava, ma in pubblico era obbligatorio. Ogni tanto aveva la tendenza a ribellarsi a certe disposizioni, ma quello non era il posto adatto. Credo che mio padre glielo stesse ricordando.”

Il chador, o anche detto chadar, significa velo ed è un indumento tradizionale iraniano che somiglia ad una mantella o ad un foulard; viene indossato dalle donne quando devono comparire in pubblico. Si tratta di una stoffa semi circolare che copre la testa, le spalle e lascia scoperto il volto. Il chador è tenuto chiuso sotto il mento, a differenza del burqa che, invece, copre tutto il viso, permettendo di vedere solamente attraverso una finestrella all’altezza degli occhi. Viene indossato anche in altre nazioni oltre che in Iran, in particolare in Medio Oriente.
Nella tradizione i chador di colore chiaro o stampato venivano indossati come foulard (ruwsari), con una blusa (piraahan) e con una gonna (daaman) o in altri casi con una gonna sopra i pantaloni (shalwaar). Quest’ultimo stile viene tuttora utilizzato dalle donne iraniane, in particolare quelle anziane, soprattutto quelle  che vivono in zone agricole, più rigide nei confronti delle tradizioni. Qualche tempo fa, ma ora non più, il viso veniva coperto con un velo bianco rettangolare (ruband). All’interno delle case le donne tolgono il chador e utilizzano abiti più freschi.
Inizialmente il chador nero veniva utilizzato solamente durante le cerimonie funebri, mentre in pubblico si indossava quello di colore bianco. L’attuale governo iraniano, seguendo le idee dell’Ayatollah Khomeini, ha imposto il colore nero.
Le donne iraniane lo devono indossare obbligatoriamente e lo fanno per due diversi motivi: alcune per rispetto del hijab, cioè il velo islamico, altre per mostrare la loro unione con il governo attuale. Oggi è usato maggiormente dalle donne umili che tendono a essere più devote, ma dipende anche dalla posizione geografica, per esempio a Esfahan lo indossano quasi tutte le donne, al contrario di Teheran dove poche donne lo mettono.
L’origine di questo costume deriva dall’antica Mesopotamia, dove le donne “rispettabili” vestivano il velo, mentre le prostitute e le serve non potevano indossarlo. In questo modo il chador mostrava l’aspetto sociale a cui apparteneva la donna. All’epoca le mogli venivano nascoste , perchè in epoca pre-islamica non si facevano vedere in pubblico. Nel 1980 il nuovo governo iraniano intervenne nuovamente sulla questione, emanando una legge e ripristinò obbligatoriamente il velo. Nel 1996 i Talebani, saliti al potere in Afghanistan, stabilirono che le bambine dovessero portare il chador, mentre le donne il burqa.

Non credo sia giusto essere critici di fronte ad una tradizione, ma quando questa diventa un’imposizione che impedisce la libertà della donna e che anzi la intimidisce, allora forse è il caso di rifletterci.

Maria Vittoria Rossi

martedì 18 novembre 2014

Minori in viaggio


"Ero solo,in una terra straniera di cui non parlavo la lingua,e avevo nove anni.Ero,in parole povere,terrorizzato"

La maggior parte di tutti i bambini fino agli 11 anni di età vedono il volo come un avventura divertente,ma ciò non si può dire di Abbas che,per volere del padre e per il suo bene,deve fuggire dall'Iran per non non essere mandato in guerra,dove potrebbe anche perdere la vita.
Il viaggio di un minore è più complesso del viaggio di un adulto. Per far si che il percorso del minore avvenga in modo legale bisogna affrontare alcuni step, riportati qui di seguito.
Come prepararsi
Per consentire ai minorenni di effettuare un viaggio aereo non accompagnati dai propri genitori vengono richiesti alcuni documenti. In questi casi i minori verranno affidati ad un accompagnatore o direttamente alla compagnia aerea.
"Al momento del check-in si deve presentare:
-una fotocopia del documento di riconoscimento della persona che accompagna il minore in aeroporto
-un documento del minore valido per il viaggio
-Il passaporto individuale (o la carta d’identità valida per l’espatrio);(il passaporto sarà rilasciato della questura su richiesta dei genitori. Nel caso in cui un genitore non potesse presentarsi in questura per la compilazione dell’apposita domanda, sarà necessario allegare una fotocopia del documento di identità firmato in originale e l’atto di assenso al rilascio dei documenti.)
-per i minori in possesso di documento di nazionalità italiana, è necessaria una Dichiarazione di Accompagno sottoscritta dai genitori o da chi ne fa le veci e vistata dalla Questura, dove va indicato il nome della compagnia aerea alla quale i minori sono affidati. Il modulo è disponibile solo in lingua italiana
-per i minori con documento di altra nazionalità (non italiana), occorre verificare sul sito dell’Ambasciata o del Consolato del proprio Paese di destinazione
-La dichiarazione di accompagno da parte di entrambi i genitori o da parte di chi ne esercita le potestà.(Per quel che riguarda la dichiarazione di accompagnamento,la nuova procedura prevede infatti il rilascio di una dichiarazione cartacea oppure l’iscrizione della menzione direttamente sul passaporto del minore. Spetterà ai richiedenti la dichiarazione di scegliere una o l’altra modalità. )"
-tratto da Alitalia-
 Suddivisione e modalità di viaggio
"Nel caso ci fossero minori in viaggio, si procederà la seguente divisione:
da 0 a 2 anni
da 3 a 5 anni
da 5 a 12 anni"
"Dopo i 12 anni vengono considerati adolescenti e quindi anche il trattamento è più simile a quello di un adulto".In aeroporto i bambini sono affiancati a delle persone di fiducia,assegnate al banco accettazione le quali custodiranno il bambino fino al momento dell'imbarco. Una volta entrati in aereo i minori sono affidati al personale di cabina che se ne prenderà cura in modo speciale. I genitori potranno fare ulteriori raccomandazioni o segnalare eventuali necessità        -tratto da DeabyDay-
Per facilitare la custodi dei documenti ,solo nel caso del minore non accompagnato,verrà assegnata al bambino una speciale tracolla contrassegnata dalla sigla UM (Unaccompained Minor). Appena giunti all'aeroporto di destinazione il bambino verrà affidato al  personale di terra,che affiderà il minore esclusivamente alle persone indicate dai genitori e si prenderà  cura  di lui sino all'arrivo di parenti o amici che dovranno esibire un documento per l'affidamento.
Domanda di passaporto
Per richiedere il passaporto per il figlio minore è necessario l'assenso di 
entrambi i genitori (coniugati, conviventi, separati o divorziati). In caso venisse a mancare l'assenso si deve essere in possesso del nulla osta del giudice tutelare. 
Nel momento in cui si richiede il rilascio del passaporto del minore è obbligatorio che,in questura, siano presenti entrambi i genitori. 
"Nel caso dovesse mancarne uno,l’altro genitore deve esibire una dichiarazione firmata di assenso al rilascio del passaporto del genitore assente, oltre ad una fotocopia del documento firmato del genitore assente. 
Quando si chiede un passaporto per un minore, le foto devono essere recenti e bisogna sempre che il bambino sia presente nell’ufficio ove viene presentata l’istanza. "                                                                                                -tratto da Farnesina-
Se il minore non ha raggiunto il compimento dei 12 anni di età non verrà richiesta l'impronta digitale.
Io penso che ciò di cui aveva veramente bisogno Abbas non erano di certo tutti questi documenti ,ma  una realtà diversa,una realtà migliore,una realtà di una vita da cui poter non scappare.

Zeudy  Palazzi