giovedì 11 dicembre 2014

Cosa si sa dei mezzi di comunicazione nei regimi?



“ ... In Iran c’erano solo due canali televisivi, i cui programmi ospitavano più che altro importanti figure religiose che predicavano l’Islam. ”

Che cos’è un’ideologia? L’ideologia è l’insieme dei principi e delle idee che stanno alla base di un movimento politico o religioso. Essa ha diversi valori su cui crede, ma quelle più importanti sono: il regime sovietico, il regime fascista e il regime nazista.
Questi regimi avevano come scopo:
- il culto della personalità che si ottiene magnificando i successi veri o falsi della nazione e riconducendoli tutti ai meriti del capo.
- un indottrinamento  sia a scuola sia in organizzazioni giovanili che impegnano l’intero tempo libero.
- una propaganda martellante e capillare.
La propaganda è un mezzo di comunicazione che trasmette informazioni in modo da coinvolgere più persone possibili all’interno del regime. Questo influenza notevolmente il pensiero pubblico, il successo della propaganda necessita di un efficace censura. Essa controlla la trasmissione di idee, nella storia spesso la censura si occupa della stampa o altri mezzi di comunicazione di massa.
La repubblica degli ayatollah è un paese moderno, largamente informatizzato, dove il potere politico-religioso tenta in tutti i modi di impedire la libertà di pensiero. Quello persiano è un esempio di controllo dell’informazione in una nazione ricca di cultura, di petrolio, con una popolazione cosmopolita.
Subito dopo la rivoluzione si creò infatti un’industria televisiva che vietava tutto quello che veniva considerato impuro. Nacquero così all'estero una miriade di tv satellitari create dagli emigrati iraniani.
Anche il cinema e la letteratura si trovarono presto in contrasto con la politica. Il regime subito dopo la rivoluzione creò la fondazione Farabi per finanziare film che si ispirassero alla nuova ideologia. Molti registi cominciarono a creare pellicole sperimentali, neorealiste, poetiche. Si formarono in quegli anni personaggi molto importanti  (uno tra i tanti nomi: Abbas Kiarostami).
L'aspetto della censura più evidente agli occhi di tutti è però quello di internet. L'Iran, per motivi di economia e cultura, è un paese ampiamente informatizzato. All'inizio il regime strinse accordi con gli operatori stranieri per rendere invisibili nel paese i siti web considerati ostili. Ma non fu sufficiente e il regime è ricorso ad altre misure. Recentemente la repubblica islamica ha messo al bando Microsoft, Yahoo e Google, sostituendoli con sistemi simili ma rigorosamente creati in Iran. Il progetto prevede poi una seconda fase in cui sarà creata una vera e propria rete internet nazionale, chiusa al resto del mondo.
Un articolo di giornale dice che “Ad oggi però nessuna censura ha convinto la maggior parte dei persiani ad amare il regime. Anzi, mai come oggi quella cultura iraniana che si ribella alla mancanza di libertà ha raggiunto livelli di avanguardia, diventando una delle più conosciute al mondo.”
Una situazione interessante che sta attirando l’attenzione di molti Paesi, questa iraniana è ormai conosciuta a livello mondiale.


Elisa Sbalchiero

8 commenti:

  1. Interessante come post perché fa riflettere su una cosa che a noi sembra molto semplice e cioè guardare la televisione o navigare in internet. Ma non pensiamo che, in altri paesi, al contrario di noi, non possono vedere tutti i programmi o cercare quello che vogliono in internet e questo perché il governo impone loro certe regole che non vuole siano messe in discussione dai mass media, perciò il regime obbliga la popolazione ad aderire alla sua propaganda, vietando i programmi internazionali.
    E noi? Noi giriamo i canali, sentiamo le radio mondiali trovando di tutto (film, notizie, musica cosi come anche alcool , droga, la modella svestita, la sessualità, ecc )! E' incredibile come le cose siano tanto diverse e su come noi diamo tutto per scontato... Io trovo assurdo/esagerato che nel 2014 ci siano paesi che non sappiamo trovare nella libertà dell'altro la propria ricchezza, vietando anche internet, che oggi ci aiuta in tantissimi ambiti.
    Comunque credo sia importante ogni tanto guardare fuori dalla nostra finestra, riuscendo in tal modo a capire come siamo fortunati in casa nostra!
    ROSSI MARIA VITTORIA

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  2. Post interessante!
    Mi ha fatto riflettere sul fatto che ,qui in Italia, abbiamo la "fortuna"di avere una montagna di canali televisivi per non parlare degli abbonamenti che ci offrono (Sky, Rai...),mentre in altri paesi il numero di canali è molto limitato.
    Ho apprezzato questo post anche perché mentre noi diamo tutto per scontato riguardo internet ,la TV e i Social Network,in altri Stati pagherebbero oro per un canale in più.
    Bisogna dire anche però che forse è meglio avere pochi canali e poco accesso a internet visto che quest' ultimi prasentano una miriade di pericoli che, qui in Italia ,sottovalutiamo.
    A mio parere sarebbe giusto trovare un numero giusto e non esagerato di canali,in questo modo la popolazione riceverebbe più informazioni e notizie.
    CHIARA PEGORARO

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  3. Post molto esauriente e interessante! E' incredibile come sia netta la differenza fra questi paesi e l'Italia. Qui abbiamo la piena libertà di poter navigare su Internet e guardare qualsiasi tipo di canale alla televisione, che ci offre programmi interessanti e stimolanti per la nostra crescita mentre altre volte ci presenta trasmissioni o film banali e volgari. Per quanto riguarda Internet abbiamo ormai il libero accesso a qualsiasi tipo di sito e siamo collegati in una rete di relazioni virtuali tramite gli innumerevoli social network. Questo può portare ovviamente anche a degli effetti negativi e penso sia noto a tutti quanto a volte si riveli disastrosa la libertà di potere postare qualsiasi cosa, foto, immagini o pensieri, che magari sono volti a danneggiare la privacy e la dignità di un individuo. Penso quindi sia utile imporre un limite all'uso di queste tecnologie che, se non vengono utilizzate in maniera corretta o a semplice scopo informativo, sono più di intralcio che di aiuto allo sviluppo della nostra intelligenza. Tuttavia trovo anche sbagliata ed eccessiva la censura operata in Iran, che pretende di assoggettare tutti i mezzi di comunicazione ad una sua precisa ideologia politica, escludendo tutto ciò che è diverso e non attinente ad essa. Ritengo che, se tale paese utilizza ancora nel 2014 tali sistemi , sia ben lontano dall'allargare la sua ristretta visione al resto del mondo per accettare anche le diversità di pensiero e di opinione.
    Alessia Liotto

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  4. Strano come il tentativo di far apprezzare il regime da parte del governo, isolandolo dal resto del mondo, si sia rivelato controproducente e abbia aumentato la voglia di rivoluzione nel popolo.
    Secondo me non è assolutamente accettabile quello che è stato fatto poiché priva il popolo iraniano della libertà di espressione.
    Complimenti per il post

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Non capisco come possano isolare un intero popolo, perché cambiare programmi utilizzati in tutto il mondo e da tutti? Forse per far vedere che sanno essere indipendenti. Ma nessuno riesce a ribellarsi forse perché può sembrare una banalità, ma dopo sarrano isolati , anche se non completamente.....il problema è che le maggiori difficoltà sorgono dalla politica!

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  7. Sono indignata che ancora nel 2014 ci sia un popolo con risorse economiche ,obbligato a vivere secondo le regole imposte dallo stato islamico ,una di questa è quella di togliere i mezzi di comunicazione (internet ,social network,google,ecc..).
    Ma trovo anche che la nostra propaganda sia esagerata , abbiamo a disposizione troppi accessi a siti che potrebbero influenzare vivamente la nostra idea di vita.
    Per esempio basta guardare il telegiornale zeppo di notizie di ragazzi adolescenti che combinano grossi guai e magari si fanno videochattare per poi mettere il video su youtube o altri social.
    Che assurdità!

    Maria Vaccaro

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