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Murat tornò con due bicchieri di te e qualche zolletta di zucchero
su un
vassoio. Aveva con sé anche una grossa tavola da backgammon:
la riconobbi
perché ci avevo visto giocare mio padre con i suoi amici in Iran, anche se io
non lo avevo mai fatto.
Il Backgammon, in italiano tavola reale,
è un gioco da tavolo e ci si può giocare solo in due persone. Ogni giocatore
possiede quindici pedine e deve muoverle lungo ventiquattro triangoli in base
al lancio di due dadi.
Lo scopo consiste nel riuscire per
primi a rimuovere tutte le pedine dalla tavola e contemporaneamente cercare di
bloccare le azioni dell’avversario.
Le sue origini risalgono a circa
cinquemila anni fa, dopo alcune scoperte rinvenute nella tomba di un re sumero
a seguito di alcuni scavi archeologici in Iran; così si poté confermare con
certezza la nascita di questo gioco e soprattutto il luogo di origine.
Solo le successive migrazioni permisero la diffusione verso occidente ed
oriente. Nel mondo occidentale questo tipo di gioco venne messo al bando dalla
Chiesa in quanto ritenuto gioco d’azzardo e contrario ai canoni cristiani. Successivamente
gli storici hanno paragonato questo gioco al ciclo annuale e giornaliero della vita umana: i 24 punti
rappresentano le 12 ore del giorno e le 12 della notte ma anche i 12 mesi
dell'anno, le 30 pedine i giorni del mese.
Famosa rappresentazione di questo gioco
è stata portata da Michelangelo Merisi detto Il Caravaggio nel 1594 nel quadro “i bari”.
Irene Disconzi
Un gioco nuovo per me,sinceramente non ne ero a conoscenza,leggendo il post mi è venuto in mente un gioco che potrebbe assomigliarci "Otello".Non capisco perchè venne ritenuto un gioco d'azzardo,una curiosità che sarebbe interessante da appprofondire.Un giorno vorrei provare a giocare a backgammon...magari con un vero professionista.
RispondiEliminaE.B.
Interessante la storia del backgammon, però mi sarebbe piaciuto sapere anche un po' le regole del gioco, perché dal gioco si può anche capire la cultura di un popolo, il loro modo di fare. Come gli occhi sono lo specchio dell' anima, il gioco rispecchia i propri usi e costumi. Il gioco ti dà un senso d' appartenenza.
RispondiEliminaJ.F.
Post interessante ,come l'origine di questo gioco.Non capisco il perché la chiesa lo metta al bando e lo consideri come gioco d'azzardo nel mondo d'occidente.
RispondiEliminaé stato molto interessante conoscere il paragone delle pedine e dei triangoli studiato dagli scienziati.
Mi chiedo se anche "Il Caravaggio",dalla rappresentazione del quadro,abbia saputo giocarci.
Bel post Irene! Hai spiegato molto bene le origini del gioco ma sarebbe stato interessante se tu avessi raccontato un po’ di più come funziona e chi l’ha inventato. Sarebbe divertente provare questo nuovo gioco che io non conoscevo affatto dato che a me piace molto provare nuovi giochi.
RispondiEliminaRosemary Colucci
Post sicuramente interessante...mi sorprende che fosse stato messo al bando dalla chiesa perchè dopo tutto rimane pur sempre un gioco. Mi colpisce che questo gioco sia così antico e che non si sia estinto.
RispondiEliminaForse avrei preferito un'accurata descrizione delle regole perchè sono curioso e vorrei imparare a giocarci.
A.T.
Un gioco costituito da una tavola e tre dadi si conquista il suo posto d'onore anche nell'antica Roma; era conosciuto come Ludus Duodecim Scriptorum ("gioco delle dodici linee"), che successivamente prese il nome, probabilmente anche subendo delle modifiche, di Alea ("dado") o Tabula ("tavola"). Sono state le legioni romane a permettere una certa diffusione del gioco.
RispondiEliminaPurtroppo oggi ha perso la sua popolarità, ma mi piacerebbe molto provare a giocare,spero ne avrò l'occasione!
Un post interessante ,anche se avrei specificato meglio l' origine e le regole del gioco.
Maria Vaccaro
sinceramente non avevo mai sentito neppur nominare questo gioco da tavolo prima di leggere il libro e questo Blog ha risposto a tutte le mie domande . Mi sorprende che sia stato bandito dalla chiesa poiché considerato un gioco d azzardo e complimenti per aver trovato informazioni sul backgammon.
RispondiEliminaNon penso sia stato facile trovarle dato che non è popolare in occidente.
se fossi in te però avrei spiegato anche le regole del gioco è il suo svolgimento
E. M.
Post interessante! Ovviamente prima di leggere il libro nemmeno io sapevo dell'esistenza di questo gioco. Sicuramente non lo avrei classificato come gioco d'azzardo e dunque sono in disaccordo con la posizione della Chiesa che lo ha voluto bandire perché secondo Lei contrario ai principi della religione cristiana. Ho trovato particolarmente affascinante la parte del post in cui spieghi l'analogia fra tale gioco e il ciclo annuale e giornaliero della vita umana: anche un semplice strumento di divertimento può essere considerato simbolo dello scandire del tempo.
RispondiEliminaAnche secondo avresti dovuto aggiungere la spiegazione delle regole. Avrebbero reso il tuo lavoro un po' più completo.
Alessia Liotto
Un post particolare riguardo l’argomento ma l’ho trovato comunque molto interessante. Mi ha suscitato particolare interesse il rapporto che gli storici hanno attribuito al gioco con il ciclo della vita annuale e quotidiana. Credo che questo collegamento possa essere percepito come se gli uomini fossero le pedine e i giocatori gli dèi, considerando il periodo storico (la prima tavola da gioco è stata trovata nella tomba di un re sumero). Mi sarebbe piaciuto conoscere delle regole ma credo che le informazioni trovate non fossero molte in quanto questo gioco non è conosciuto in occidente.
RispondiEliminaFrancesca Dal Maso
Ottimo post!
RispondiEliminaPrima di leggere questo libro non sapevo dell'esistenza di questo gioco, ma ,ora mi si sono schiarite le idee.Non sono un'amante di questi giochi ma ne vale la pena di provarlo!
Mi ha colpito il fatto che la chiesa occidentale abbia bandito questo gioco ma disapprovo la sua decisione:il gioco e la religione sono due valori ben diversi e non capisco cosa centri la religione con il gioco.
Mi sarebbe piaciuto, però, capire le regole di questo gioco ,ma,comunque resta un bel lavoro!
CHIARA PEGORARO
Bel post, complimenti. E' un gioco nuovo ai nostri occhi abituati a quelli da tavola o su internet completamente diversi. E' interessante scoprire come giocano o come si divertono nel tempo libero e non, in altri Paesi. Anzi, non sapevo che Michelangelo lo avesse disegnato in uno dei suoi quadri, molto utile saperlo e spero di avere l'occasione di giocarci e capire meglio come si pratica.
RispondiEliminaElisa Sbalchiero
Ogni qualvolta vedo uno di questo giochi da tavolo mi vengono in mente brutti ricordi. Per quanto possano sembrare giochi interessanti e piacevoli io non sono mai riuscito a giocarci e mi sembrano sempre assurdi.Una cosa molto "interessante" è il fatto che la chiesa l'abbia bandita e come si dimostra sempre, la religione cattolica si deve sempre far riconoscere per qualcosa.
RispondiEliminaA.P
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