domenica 30 novembre 2014

Ambasciate e consolati

Esempio di ambasciata: ambasciata italiana in Usa


Il cartello fuori dall’entrata  - un’ immane cancellata nera -  indicava che si trattava di un consolato, non di un’ambasciata” 

Ambasciate
Il termine “ambasciata” (chiamata anche missione diplomatica) deriva dal latino “ambactus” (servo), successivamente ripreso nel basso latino come “ambactia” ed indica ciò che si manda a dire, quindi le persone che compongono la legazione, nonché il luogo fisico dove esse operano.
L’ ambasciata è una rappresentazione diplomatica di uno stato situata presso un altro stato e si trova solitamente nella capitale del paese ospitante. Tra le funzioni da essa svolte rientra la fornitura di alcuni servizi a favore dei cittadini dello stato madre, residenti nel paese straniero. Essi sono di natura tecnico-amministrativa e politica, come ad esempio:
·        Rilascio e rinnovo di passaporti
·        Rilascio e rinnovo di carte d' identità
·        Rilascio di visti d’ingresso
·        Formazione, trascrizione e rilascio di atti civili
·        Pubblicazioni e celebrazione di matrimoni
·        Assistenza economica, farmaceutica, sanitaria e sociale per chi vi necessita 
·        Pratiche di pensione
·        Emanazione di atti riguardanti la cittadinanza e la leva militare.
L’ ambasciata gode dell’extraterritorialità, ovvero il territorio in cui risiede è appartenente al paese ospitante, tuttavia è politicamente amministrato dal paese ospitato.
Il ruolo principale di un’ambasciata è fornire la cooperazione politica tra due nazioni  e intrattenervi le relazioni diplomatiche, tutte le  funzioni che svolge sono di natura politica.
Le relazioni diplomatiche tra due stati possono essere sospese, in casi di gravi contrasti, con la chiusura dell’ambasciata e il ritiro dell’ambasciatore.
Lo sviluppo dei rapporti economici è una funzione a cui sono preposti gli uffici economico-commerciali, che aiutano in particolare le piccole e medie imprese, mettendole in contatto con clienti altrimenti difficilmente reperibili.
L’ambasciata promuove la cooperazione culturale e scientifica, in particolare la diffusione della lingua parlata dallo stato inviante e la cooperazione tra enti scientifici ed università.
Consolati
Il consolato, o ufficio consolare, è la residenza in terra straniera del console, dove svolge le sue attività.
Il consolato italiano in qualsiasi paese straniero ha le competenze che altri organi della pubblica amministrazione esercitano in Italia.
Ai connazionali, il consolato assicura la tutela in caso di violazione dei loro diritti o in caso di limitazione o privazione della libertà personale.
Assicura inoltre l’assistenza  per la ricerca di familiari (nei casi di assistenza), per le pratiche di rimpatrio e per quelle di successione aperte all’estero.
Come l’ambasciata, il consolato cura formazione, trascrizione e rilascio degli atti civili, rilascio e rinnovo di passaporti (e visti d’ ingresso), celebrazione e pubblicazione di matrimoni e l’emanazione di atti riguardanti la cittadinanza, la leva militare, il servizio elettorale, i testamenti, le autenticazioni di firme e le certificazioni doganali legate al rimpatrio.

Consolato onorario
IL consolato onorario è retto dal console onorario,  un cittadino dello stato ospitante, che svolge funzioni burocratiche non di diritto internazionale.
La particolarità di questo tipo di consolato è che può svolgere alcune funzioni di un'ambasciata se quest’ultima dovesse essere assente presso qualche stato.

Il consolato inglese di Istanbul (dove Abbas si è recato per richiedere il visto) è stato distrutto da un attacco terroristico il 20 Novembre 2003. 27 persone sono morte durante l'attacco (tra cui il console generale Roger Short), mentre il bilancio dei feriti risale addirittura a 400.

Elia Maran 

domenica 23 novembre 2014

Taksi ad Istanbul

Una Fiat Siena, tipico taxi presente a Istanbul

“...fece per prendere la mia valigia, ma io ci saltai sopra. Ero ossessionato dall'idea che tutti volessero approfittare di me. Il tassista lasciò subito la maniglia e fece un passo indietro...”

Il 26 giugno 1896 la ditta di trasporti di Stoccarda Friedrich greiner ordina alla Daimler-Motoren- Gesellschaft, un automobile speciale: una carrozza a motore dotata di tassametro. La vettura viene consegnata nel 1897 e l'azienda di trasporti Greiner, ribattezzata Daimler-Motor-Wagen-Kutscherei, diventa la prima società di taxi del mondo.
Il costo della carrozza a motore si aggira attorno ai 5530 marchi, costo al quale bisogna aggiungere quello relativo al noleggio del tassametro. Ma la scelta di Greiner risulta vantaggiosa  perchè riesce a percorrere oltre 70 km al giorno, chilometraggio decisamente superiore di quello che avrebbe percorso con una carrozza a cavalli.
Dopo aver avuto successo a Stoccarda, il taxi si diffonde rapidamente in tutto il mondo anche se a fianco dell'entusiasmo per la nuova invenzione persiste la paura: il frastuono dei motori spaventa i cavalli, e quindi può facilmente essere causa di incidenti. Il problema viene risolto istituendo scuole guida per i conducenti di taxi.
La parola taxi deriva da tax (che significa costo) anche se altre versioni la fanno derivare dal termine greco “tachus” che significa veloce, mentre altre ancora dal nome della famiglia tedesca dei Thurn und taxis che per secoli ebbe il monopolio del servizio postale nell'impero tedesco.
Soffermandoci sui tassisti della città di Istanbul purtroppo ci troviamo di fronte a quello che viene definito come il “problema taxisti”; diverse son infatti le testimonianze da parte di passeggeri italiani che sono stati truffati.
In una città di circa 16 milioni di abitanti è molto facile che i tassisti riescano a scucire più denaro rispetto al servizio realmente offerto al turista appena arrivato e quindi sicuramente spaesato.
I trucchi più usati sono i seguenti:
l  girare in tondo per allungare il percorso e fermarsi poi a pochi metri dal punto di partenza;
l  truccare il tassametro per farlo girare lento per tutto il percorso ma triplicare velocemente a fine corsa;
l  usare il  gioco veloce delle mani per far scomparire la banconota appena consegnata dal cliente per farne comparire una di taglio inferiore e quindi chiedere di incrementare l'importo.
Evitare l'uso a favore dei mezzi pubblici non è sempre possibile perciò bisogna seguire qualche suggerimento partendo dalla certezza che decisamente i taxi più sicuri sono quelli o chiamati dall'albergo o quelli dell'aeroporto (sono i più rintracciabili).
Importante è far sempre riazzerare il tassametro e sapere che alla partenza deve segnare 2.95 lire,  tariffa minima, e che per ogni chilometro il costo è di 1.83 lire; che una corsa media è di 10/12 lire e che un giro turistico per l'intera splendida città non supera le 20 lire.
Infine conoscere qualche parola di turco non è male perchè scoraggia decisamente i simpatici taxisti di Istanbul dal provare a truffare.


Amilcare Tronca

sabato 22 novembre 2014

Paese che vai...Stelle che trovi!



“Provai un brivido. Avevo visto stanze come quella solo nei film. Notai uno scarafaggio a sinistra del letto,vicino ad una porta che per il momento non ebbi il coraggio di aprire” .

Una briciola di…STORIA
Nel corso della storia, diverse tipologie di strutture recettive hanno offerto ospitalità ai viaggiatori.
Un esempio può essere quello dell’antica Roma. Lungo le strade sorgevano due tipologie di alloggio: la mansio,  che era una struttura ricettiva per il pernottamento dei viaggiatori e per il ricovero degli animali.  Spesso era posta a un giornata di viaggio da una città o da un’altra mansio. Poteva trovarsi all’interno di un villaggio o in aperta campagna. Era formata da più edifici ai lati di una strada o racchiusi da un muro di cinta.
- la mutatio, di solito era in aperta campagna ma poteva trovarsi anche all’interno di un villaggio. Era la stazione per il cambio dei cavalli, con una taverna per una rapida sosta, ad una distanza di una decina di miglia dalle tappe vicine.

CHE COSA È UN HOTEL?
Ai nostri giorni si sono sviluppate nuove tipologie di alloggio: agriturismo, albergo-hotel,  albergo diffuso, B&B, motel.
Fin dall’inizio del XX secolo con il forte sviluppo del turismo e degli scambi  economici, grande impulso ha avuto la nascita di strutture alberghiere, in tutti i paesi del mondo, con modalità diverse.
Le  nuove tecnologie hanno inoltre contribuito a far diventare gli alberghi luoghi anche per il lavoro, dove si tengono conferenze e convegni e quindi molti sono dotati di sale idonee a questo servizio.
DEFINIZIONI
AGRITURISMO: azienda agricola che offre ospitalità a pagamento.
ALBERGO:edificio predisposto per alloggiare persone a pagamento (sinonimo  di hotel) i cui servizi sono definiti dal numero di stelle che appare sulla loro insegna o sito web.

ALBERGO DIFFUSO: un nuovo modello di ospitalità originale e sostenibile, nato per valorizzare i centri storici delle aree. Gli ospiti dormono in stanze o case di un centro storico di una città o di un paese, e godono dei servizi alberghieri, cioè su accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni per gli ospiti, che stanno in uno stabile situato a non più di duecento metri dal luogo di alloggio.

MOTEL: albergo per automobilisti costruito sulle grandi autostrade o vie di comunicazione, con attrezzatura per riparazioni meccaniche o rifornimento di carburante.

B&B: dall’inglese bed and breakfast (letto e colazione)considerato più economico di un hotel.

BEAUTY FARM: albergo in cui si soggiorna per sottoporsi a terapia e trattamenti medico-estetici.


COSA SONO LE STELLE DI UN HOTEL?
Ogni hotel è qualificato in base al numero di Stelle con cui si presenta ai clienti.
Le Stelle indicano i servizi che un hotel offre, ma soprattutto indicano la qualità delle camere e quindi sono correlate al prezzo. Le Stelle possono arrivare massimo fino a  7 stelle.
COME SI ASSEGNANO LE STELLE
In Italia  l’assegnazione delle Stelle agli alberghi è disciplinata dal decretodel 21 ottobre 2008 e relativo allegato finalizzato ad armonizzare la classificazione alberghiera sul territorio italiano, specialmente per i piccoli alberghi.
LE STELLE DI UN HOTEL IN ITALIA:
  • 1 stella: qualità bassa, senza piscina e pulizie scarse (Cambio del letto: una o due volte al mese);
  • 2 stelle: qualità bassa, possibilmente con la piscina (se turistico), pulizie moderate (Cambio del letto: 1 volta alla settimana);
  • 3 stelle: qualità normale, con la piscina (se turistico), pulizie normali e possibilmente idromassaggio (Cambio del letto: 1 volta ogni 2 giorni);
  • 4 stelle: qualità alta, con la piscina (se turistico), pulizie ottime e idromassaggio (Cambio del letto: 1 volta al giorno);
  • 5 stelle: qualità eccellente, con la piscina, pulizie efficienti e idromassaggio, possibilmente qualche attrazione (Cambio del letto: 2 volte al giorno


LE  STELLE… brillano in modo diverso nel mondo
La classificazione degli hotel varia da un paese all'altro: in Italia la categoria massima è 5 stelle lusso ma stanno nascendo anche  hotel a 7 stelle.
Ecco alcuni esempi.
In Francia la massima categoria è 4 stelle lusso e diversi sono anche i criteri di definizione.
Se capiti a Istanbul o in Marocco o in Pakistan  anche un hotel a due stelle può essere non consigliato per chi fosse abituato agli standard italiani.
Puoi incontrare tra le lenzuola, qualche ospite inatteso, come uno scarafaggio o puoi trovare un livello di igiene e di pulizia abbastanza basso. Puoi trovare stanze assolutamente non insonorizzare, con crepe sulle pareti e muffe, per non parlare degli odori.

Quindi nel prenotare occorre la massima attenzione e spirito di adattamento… viaggiare è sempre una bella esperienza, ma se non sei preparato… può diventare un vero incubo!

Alvise Bicego

giovedì 20 novembre 2014

Chador: tradizione o imposizione?


“ Mio padre si protese verso la mamma e le disse qualcosa all’orecchio. Lei controllò il foulard, per assicurarsi che non si vedessero i capelli. A casa non se ne preoccupava, ma in pubblico era obbligatorio. Ogni tanto aveva la tendenza a ribellarsi a certe disposizioni, ma quello non era il posto adatto. Credo che mio padre glielo stesse ricordando.”

Il chador, o anche detto chadar, significa velo ed è un indumento tradizionale iraniano che somiglia ad una mantella o ad un foulard; viene indossato dalle donne quando devono comparire in pubblico. Si tratta di una stoffa semi circolare che copre la testa, le spalle e lascia scoperto il volto. Il chador è tenuto chiuso sotto il mento, a differenza del burqa che, invece, copre tutto il viso, permettendo di vedere solamente attraverso una finestrella all’altezza degli occhi. Viene indossato anche in altre nazioni oltre che in Iran, in particolare in Medio Oriente.
Nella tradizione i chador di colore chiaro o stampato venivano indossati come foulard (ruwsari), con una blusa (piraahan) e con una gonna (daaman) o in altri casi con una gonna sopra i pantaloni (shalwaar). Quest’ultimo stile viene tuttora utilizzato dalle donne iraniane, in particolare quelle anziane, soprattutto quelle  che vivono in zone agricole, più rigide nei confronti delle tradizioni. Qualche tempo fa, ma ora non più, il viso veniva coperto con un velo bianco rettangolare (ruband). All’interno delle case le donne tolgono il chador e utilizzano abiti più freschi.
Inizialmente il chador nero veniva utilizzato solamente durante le cerimonie funebri, mentre in pubblico si indossava quello di colore bianco. L’attuale governo iraniano, seguendo le idee dell’Ayatollah Khomeini, ha imposto il colore nero.
Le donne iraniane lo devono indossare obbligatoriamente e lo fanno per due diversi motivi: alcune per rispetto del hijab, cioè il velo islamico, altre per mostrare la loro unione con il governo attuale. Oggi è usato maggiormente dalle donne umili che tendono a essere più devote, ma dipende anche dalla posizione geografica, per esempio a Esfahan lo indossano quasi tutte le donne, al contrario di Teheran dove poche donne lo mettono.
L’origine di questo costume deriva dall’antica Mesopotamia, dove le donne “rispettabili” vestivano il velo, mentre le prostitute e le serve non potevano indossarlo. In questo modo il chador mostrava l’aspetto sociale a cui apparteneva la donna. All’epoca le mogli venivano nascoste , perchè in epoca pre-islamica non si facevano vedere in pubblico. Nel 1980 il nuovo governo iraniano intervenne nuovamente sulla questione, emanando una legge e ripristinò obbligatoriamente il velo. Nel 1996 i Talebani, saliti al potere in Afghanistan, stabilirono che le bambine dovessero portare il chador, mentre le donne il burqa.

Non credo sia giusto essere critici di fronte ad una tradizione, ma quando questa diventa un’imposizione che impedisce la libertà della donna e che anzi la intimidisce, allora forse è il caso di rifletterci.

Maria Vittoria Rossi

martedì 18 novembre 2014

Minori in viaggio


"Ero solo,in una terra straniera di cui non parlavo la lingua,e avevo nove anni.Ero,in parole povere,terrorizzato"

La maggior parte di tutti i bambini fino agli 11 anni di età vedono il volo come un avventura divertente,ma ciò non si può dire di Abbas che,per volere del padre e per il suo bene,deve fuggire dall'Iran per non non essere mandato in guerra,dove potrebbe anche perdere la vita.
Il viaggio di un minore è più complesso del viaggio di un adulto. Per far si che il percorso del minore avvenga in modo legale bisogna affrontare alcuni step, riportati qui di seguito.
Come prepararsi
Per consentire ai minorenni di effettuare un viaggio aereo non accompagnati dai propri genitori vengono richiesti alcuni documenti. In questi casi i minori verranno affidati ad un accompagnatore o direttamente alla compagnia aerea.
"Al momento del check-in si deve presentare:
-una fotocopia del documento di riconoscimento della persona che accompagna il minore in aeroporto
-un documento del minore valido per il viaggio
-Il passaporto individuale (o la carta d’identità valida per l’espatrio);(il passaporto sarà rilasciato della questura su richiesta dei genitori. Nel caso in cui un genitore non potesse presentarsi in questura per la compilazione dell’apposita domanda, sarà necessario allegare una fotocopia del documento di identità firmato in originale e l’atto di assenso al rilascio dei documenti.)
-per i minori in possesso di documento di nazionalità italiana, è necessaria una Dichiarazione di Accompagno sottoscritta dai genitori o da chi ne fa le veci e vistata dalla Questura, dove va indicato il nome della compagnia aerea alla quale i minori sono affidati. Il modulo è disponibile solo in lingua italiana
-per i minori con documento di altra nazionalità (non italiana), occorre verificare sul sito dell’Ambasciata o del Consolato del proprio Paese di destinazione
-La dichiarazione di accompagno da parte di entrambi i genitori o da parte di chi ne esercita le potestà.(Per quel che riguarda la dichiarazione di accompagnamento,la nuova procedura prevede infatti il rilascio di una dichiarazione cartacea oppure l’iscrizione della menzione direttamente sul passaporto del minore. Spetterà ai richiedenti la dichiarazione di scegliere una o l’altra modalità. )"
-tratto da Alitalia-
 Suddivisione e modalità di viaggio
"Nel caso ci fossero minori in viaggio, si procederà la seguente divisione:
da 0 a 2 anni
da 3 a 5 anni
da 5 a 12 anni"
"Dopo i 12 anni vengono considerati adolescenti e quindi anche il trattamento è più simile a quello di un adulto".In aeroporto i bambini sono affiancati a delle persone di fiducia,assegnate al banco accettazione le quali custodiranno il bambino fino al momento dell'imbarco. Una volta entrati in aereo i minori sono affidati al personale di cabina che se ne prenderà cura in modo speciale. I genitori potranno fare ulteriori raccomandazioni o segnalare eventuali necessità        -tratto da DeabyDay-
Per facilitare la custodi dei documenti ,solo nel caso del minore non accompagnato,verrà assegnata al bambino una speciale tracolla contrassegnata dalla sigla UM (Unaccompained Minor). Appena giunti all'aeroporto di destinazione il bambino verrà affidato al  personale di terra,che affiderà il minore esclusivamente alle persone indicate dai genitori e si prenderà  cura  di lui sino all'arrivo di parenti o amici che dovranno esibire un documento per l'affidamento.
Domanda di passaporto
Per richiedere il passaporto per il figlio minore è necessario l'assenso di 
entrambi i genitori (coniugati, conviventi, separati o divorziati). In caso venisse a mancare l'assenso si deve essere in possesso del nulla osta del giudice tutelare. 
Nel momento in cui si richiede il rilascio del passaporto del minore è obbligatorio che,in questura, siano presenti entrambi i genitori. 
"Nel caso dovesse mancarne uno,l’altro genitore deve esibire una dichiarazione firmata di assenso al rilascio del passaporto del genitore assente, oltre ad una fotocopia del documento firmato del genitore assente. 
Quando si chiede un passaporto per un minore, le foto devono essere recenti e bisogna sempre che il bambino sia presente nell’ufficio ove viene presentata l’istanza. "                                                                                                -tratto da Farnesina-
Se il minore non ha raggiunto il compimento dei 12 anni di età non verrà richiesta l'impronta digitale.
Io penso che ciò di cui aveva veramente bisogno Abbas non erano di certo tutti questi documenti ,ma  una realtà diversa,una realtà migliore,una realtà di una vita da cui poter non scappare.

Zeudy  Palazzi


domenica 9 novembre 2014

Iran e Teheran. Prima e dopo la rivoluzione.



"Fino al giorno in cui gli ayatollah salirono al potere e tutto questo svanì. Dati i suoi legami con il regime precedente - quello dello Shah - gli ayatollah avevano confiscato la gran parte dei beni e delle proprietà di famiglia."


L’Iran è un Paese storicamente abitato da più popoli di culture e anche religioni diverse, che risiedono stabilmente  in tutto  l’altopiano iranico. In più l’Iran  è anche  crocevia di altre popolazioni, poiché sul suo territorio si trova la Via della Seta.
 Tale Paese è stato per secoli governato da dinastie di imperatori che  esercitavano il governo in forma autoritaria. Negli ultimi duecento anni il popolo iraniano ha cercato di cambiare il tipo di governo e la gestione del Paese. Nel corso di questi anni sono anche intervenuti diversi fattori internazionali che hanno influenzato i cambiamenti come la scoperta del petrolio, avvenuta cento anni fa e che ha  suscitato l’interesse di  paesi stranieri, in primis dell’Inghilterra e della Russia.
Poi, i fatti delle due guerre mondiali hanno influenzato l’Iran, sviluppando esigenze di democrazia che già il popolo stava cercando di ottenere e che  hanno portato all’ammodernamento del paese.
Dopo la seconda guerra mondiale l’Iran è entrato in contatto con  un terzo potere straniero, quello degli Stati Uniti, che nel 1953, quando la dinastia dello Shah Pahlavi stava per cadere, dopo la nazionalizzazione del petrolio e la cacciata degli inglesi, ha organizzato un colpo di stato contro i nazionalisti democratici e ha riportato la Shah al potere fino al 1978 con un regime sempre totalitario, nonostante la presenza di due rami del parlamento e elezioni libere.  In questo periodo il Paese ha vissuto comunque un ammodernamento profondo, sia industriale che sociale, dovuto anche ai profitti del petrolio, diventando il paese più forte di tutto il Medio Oriente.
Era in atto un processo di alfabetizzazione, industrializzazione e militarizzazione con programmi decennali ideati dal regime dello Shah. Questi processi hanno irritato il clero conservatore che, nel 1961, ha organizzato una manifestazione soffocata dal regime dello Shah che ha portato all’esilio dell’ Ayatollah Khomeini in Iraq.
Nel 1978 iniziarono delle sommosse popolari da parte di questi gruppi (nazionalisti, religiosi, comunisti) contro il regime totalitario dello Shah per avere la democrazia nel paese.  Queste manifestazioni hanno portato alla caduta e alla fuga del regime dello Shah e l’ingresso dell’Ayatollah Khomeini che nel frattempo si era spostato a Parigi.
La rivoluzione Iraniana non fu accolta in modo favorevole sia dai paesi occidentali che perdevano un loro potente alleato e anche dai paesi confinanti.
Nel frattempo si erano accese vecchie dispute di natura territoriale con l’Iraq anche a causa delle dichiarazioni degli Ayatollah in merito all’esportazione della rivoluzione iraniana nei paesi confinanti.
Con l’arrivo degli Ayatollah in Iran il regime viene trasformato in una repubblica con elezioni democratiche. In questo periodo cominciano a prendere potere anche correnti estremiste islamiche che puntano all’islamizzazione totale del paese, eliminando tutte le altre forze politiche. Una di queste correnti estremiste commette un’azione di protesta contro l’arrivo dello Shah (malato terminale) in un ospedale americano. Quest’azione di occupazione dell’Ambasciata Americana e presa in ostaggio dei diplomatici americani, ha comportato un embargo internazionale contro l’Iran e anche l’inizio dell’aggressione militare irachena del 1980 contro l’Iran.  La guerra e l’embargo occidentale nei confronti dell’Iran e la guerra con l’Iraq ha facilitato l’eliminazione di altre forze politiche. Così tutto il potere è andato nelle mani degli Ayatollah.
La guerra di otto anni con l’Iraq e la situazione totalitaria politica del regime ha causato gravi danni economici e sociali e la fuga della gente all’estero alla ricerca di libertà e democrazia.
La guerra terminò con l’accettazione della delibera numero 538 da parte delle Nazioni Unite che sanciva la fine della guerra tra due paesi belligeranti.

La guerra portò la morte di 2 milioni di persone e la distruzione di due paesi. Tutt’ora in Iran, nonostante i diversi tentativi di ribellione da parte della popolazione iraniana, vige un regime totalitario che ha causato , dopo 26 anni dalla fine della guerra,  una nuova ondata di profughi all’estero nominata “fuga di cervelli”.
Pardis Naghieh