domenica 9 novembre 2014

Iran e Teheran. Prima e dopo la rivoluzione.



"Fino al giorno in cui gli ayatollah salirono al potere e tutto questo svanì. Dati i suoi legami con il regime precedente - quello dello Shah - gli ayatollah avevano confiscato la gran parte dei beni e delle proprietà di famiglia."


L’Iran è un Paese storicamente abitato da più popoli di culture e anche religioni diverse, che risiedono stabilmente  in tutto  l’altopiano iranico. In più l’Iran  è anche  crocevia di altre popolazioni, poiché sul suo territorio si trova la Via della Seta.
 Tale Paese è stato per secoli governato da dinastie di imperatori che  esercitavano il governo in forma autoritaria. Negli ultimi duecento anni il popolo iraniano ha cercato di cambiare il tipo di governo e la gestione del Paese. Nel corso di questi anni sono anche intervenuti diversi fattori internazionali che hanno influenzato i cambiamenti come la scoperta del petrolio, avvenuta cento anni fa e che ha  suscitato l’interesse di  paesi stranieri, in primis dell’Inghilterra e della Russia.
Poi, i fatti delle due guerre mondiali hanno influenzato l’Iran, sviluppando esigenze di democrazia che già il popolo stava cercando di ottenere e che  hanno portato all’ammodernamento del paese.
Dopo la seconda guerra mondiale l’Iran è entrato in contatto con  un terzo potere straniero, quello degli Stati Uniti, che nel 1953, quando la dinastia dello Shah Pahlavi stava per cadere, dopo la nazionalizzazione del petrolio e la cacciata degli inglesi, ha organizzato un colpo di stato contro i nazionalisti democratici e ha riportato la Shah al potere fino al 1978 con un regime sempre totalitario, nonostante la presenza di due rami del parlamento e elezioni libere.  In questo periodo il Paese ha vissuto comunque un ammodernamento profondo, sia industriale che sociale, dovuto anche ai profitti del petrolio, diventando il paese più forte di tutto il Medio Oriente.
Era in atto un processo di alfabetizzazione, industrializzazione e militarizzazione con programmi decennali ideati dal regime dello Shah. Questi processi hanno irritato il clero conservatore che, nel 1961, ha organizzato una manifestazione soffocata dal regime dello Shah che ha portato all’esilio dell’ Ayatollah Khomeini in Iraq.
Nel 1978 iniziarono delle sommosse popolari da parte di questi gruppi (nazionalisti, religiosi, comunisti) contro il regime totalitario dello Shah per avere la democrazia nel paese.  Queste manifestazioni hanno portato alla caduta e alla fuga del regime dello Shah e l’ingresso dell’Ayatollah Khomeini che nel frattempo si era spostato a Parigi.
La rivoluzione Iraniana non fu accolta in modo favorevole sia dai paesi occidentali che perdevano un loro potente alleato e anche dai paesi confinanti.
Nel frattempo si erano accese vecchie dispute di natura territoriale con l’Iraq anche a causa delle dichiarazioni degli Ayatollah in merito all’esportazione della rivoluzione iraniana nei paesi confinanti.
Con l’arrivo degli Ayatollah in Iran il regime viene trasformato in una repubblica con elezioni democratiche. In questo periodo cominciano a prendere potere anche correnti estremiste islamiche che puntano all’islamizzazione totale del paese, eliminando tutte le altre forze politiche. Una di queste correnti estremiste commette un’azione di protesta contro l’arrivo dello Shah (malato terminale) in un ospedale americano. Quest’azione di occupazione dell’Ambasciata Americana e presa in ostaggio dei diplomatici americani, ha comportato un embargo internazionale contro l’Iran e anche l’inizio dell’aggressione militare irachena del 1980 contro l’Iran.  La guerra e l’embargo occidentale nei confronti dell’Iran e la guerra con l’Iraq ha facilitato l’eliminazione di altre forze politiche. Così tutto il potere è andato nelle mani degli Ayatollah.
La guerra di otto anni con l’Iraq e la situazione totalitaria politica del regime ha causato gravi danni economici e sociali e la fuga della gente all’estero alla ricerca di libertà e democrazia.
La guerra terminò con l’accettazione della delibera numero 538 da parte delle Nazioni Unite che sanciva la fine della guerra tra due paesi belligeranti.

La guerra portò la morte di 2 milioni di persone e la distruzione di due paesi. Tutt’ora in Iran, nonostante i diversi tentativi di ribellione da parte della popolazione iraniana, vige un regime totalitario che ha causato , dopo 26 anni dalla fine della guerra,  una nuova ondata di profughi all’estero nominata “fuga di cervelli”.
Pardis Naghieh

15 commenti:

  1. bello!nkjbjhvhv
    Simone Ariot

    RispondiElimina
  2. Un post molto interessante e chiaro sulla storia dell' Iran. Molti sanno delle difficoltà che ci sono nei paesi medio orientali, ma pochi sanno come e perché è successo. Queste informazioni ci fanno capire che ci sono persone tanto meschine a tal punto di approfittarsi della guerra e delle difficoltà di uno stato per salire al potere e rovinare un paese così ricco di storie e culture diverse. Spero che in futuro si riesca a "democratizzare" ogni paese del mondo
    J.F.

    RispondiElimina
  3. Un post che chiarisce molte cose. Nonostante volessero democratizzare il proprio paese non hanno fatto che aumentare i danni e la guerra è arrivata comunque, hanno fatto salire al potere persone che non hanno fatto altro che aggravare la situazione mettendosi l'uno contro gli altri. Un paese che ha sempre cercato di industrializzarsi ed arrivare al passo con gli altri e intanto si sono auto-distrutti da soli. La situazione non è tanto diversa da quella che è oggi in tutti i paesi e forse non farà altro che peggiorare. Si spera che prima o poi arrivi qualcuno pronto a salvare davvero il proprio paese.
    A.P.

    RispondiElimina
  4. Ottimo lavoro...da qui si capisce come certe persone si possano approfittare delle situazioni difficili e critiche per i propri interessi personali.Questo post ci fa capire che al mondo,esistono persone così egoiste e così meschine da rovinare un intero paese per i propri fini economici. L' Iran era un paese ricco di culture,costumi e di storie e tutto questo è stato distrutto e calpestato da gente malata e megalomane che ha portato solo conflitti e carestie.
    Si spera che,un giorno,queste situazioni non accadano più.
    C.P.

    RispondiElimina
  5. Un post che sicuramente aiuta ad aprire gli occhi e a chiarire molti aspetti che riguardano la storia dell' Iran. Questo paese ha attraversato mille difficoltà ma queste informazioni ci fanno comprendere in maniera più lucida come esso sia stato soggetto al desiderio di dominio e di potenza da parte di uomini apparentemente desiderosi di instaurare la democrazia ma che in realtà volevano semplicemente fare i loro interessi e approfittarsi di un paese fragile.
    Tutti i tentativi del paese di industrializzarsi si sono rivelati vani e proprio per l'incapacità delle forze politiche di risolvere la questione in maniera diplomatica si è arrivati al tragico epilogo della guerra con la morte di oltre 2 milioni di persone. L' Iran e l'Iraq sono ormai due paesi distrutti da secoli di guerre. Ancora oggi persiste questa situazione di conflitto ma io spero vivamente che prima o poi si riesca ad arginare e che finalmente l'Iran venga ricordato non solo per il suo passato turbolento ma anche per la sua ricchezza culturale.
    Alessia Liotto

    RispondiElimina
  6. Bravissima!
    Hai spiegato in maniera efficace e dettagliata la situazione politica , economica e sociale dell Iran e cosa e successo per arrivarvi . Nonostante questo argomento delicato non sei uscita fuori tema
    A mio parere è sconcertante come l avidità di pochi è la causa della rovina di molti , costretti ad emigrare da un paese costantemente in guerra e che nega ai suoi cittadini i piu essenziali diritti come la libertà di voto e di espressione
    la presenza del petrolio è stata un ulteriore ostacolo poiché ha causato l interessamento di paesi stanieri che hanno impedito la diffusione della democrazia per fini economici ,dimostrando un atteggiamento menefreghista nei confronti del popolo iraniano
    Tutti sperano in un miglioramento della situazione politica iraniana ma per fare ciò è necessario l intervento di persone altruiste, che mettano da parte i propri interessi personali

    RispondiElimina
  7. Un gran lavoro questo brano fa riflettere su quanto in alcuni paesi sia importante preservare la propria cultura ma in alcuni paesi questa libertà venga negata da persone che si trovano o si sentono superiori alle persone questo porta come in altri paesi ad una ditatura spietata in cui persone ricche e che fanno del bene vedono sottrarsi da sotto gli occhi tutti i loro averi e purtroppo in molti paesi è ancora la quotidianità ,veramente un bel lavoro complimenti GF

    RispondiElimina
  8. Un post che sicuramente fa capire i problemi e le difficoltà dei paesi medio orientali che hanno attraversato e tuttora attraversano le tragedie della guerra. Una guerra scoppiata solo per motivi finanziari ed economici, solo per dominare e distruggere vite, famiglie, città e culture diverse. Una guerra istigata da persone che vogliono soddisfare i propri interessi approfittando di paesi in difficoltà. Come ci racconta Abbas l' Iran è un paese che ha sempre cercato di sviluppare le proprie tecnologie per essere alla pari con gli altri paesi. Ora invece è un paese che è stato soffocato nella sua storia e nella sua cultura. Spero che negli anni l' Iran diventi un paese democratizzato e che la speranza si riaccenda a tutte quelle persone innocenti alle quali è stata tolta la libertà. Bisogna ricordare comunque che, sebbene negli ultimi tempi in Iran si tenti una apertura liberale, il regime totalitario ancora presente, la fa da padrone tramite un governo presieduto da rappresentanti religiosi che si rifanno ad una "traduzione" estremista del Corano.
    Francesca Dal Maso

    RispondiElimina
  9. Questo post mi ha colpito molto, in quanto mi fa notare come l Iran sia stato sottomesso e giudicato.Basti pensare a come la morte di 2 milioni di persone e la distruzione di due paesi, possa aver violentemente colpito esso e le persone comuni. L'Iran ricco di cultura e tradizioni, si trova ad essere in cerca di libertà e democrazia, e in bilico per colpa di menti umane che hanno usato qualsiasi arma, umana, materiale e morale per fare fronte ai loro interessi
    I D

    RispondiElimina
  10. Post veramente chiaro e diretto che fa capire le condizioni difficili che l'Iran ha passato e sta passando tuttora.Questo stato potrebbe essere potenzialmente uno dei più belli al mondo perché ricchissimo di culture e tradizioni.Ma purtroppo per soddisfare gli scopi economici di certe persone (a cui evidentemente non interessa niente delle bellezze contenute all'interno dei confini iraniani) si é "distrutto"e rovinato tutto attraverso guerre e conflitti interni. Spero che la situazione di tensione sparisca e questo stato torni ad essere lo splendore che era un tempo.
    A.T

    RispondiElimina
  11. Bel post, complimenti! Sei riuscita a rendere semplice e chiaro un tema a mio parere complesso.
    In questo brano hai risposto a molte delle domande che mi ero posta e sicuramente sarà più semplice la comprensione del libro "Con le ali ai piedi".
    Ho confrontato il primo paragrafo all'ultimo e mi ha impressionata il modo in cui il governo sia "riuscito" a distruggere un paese così ricco di potenziale.
    Ho notato che negli ultimi paragrafi hai aggiunto dei dati sconvolgenti che mi fatta rabbrividire: è sconvolgente la distruzione sia fisica che, secondo me, affettiva che le guerre hanno provocato.
    Ho apprezzato molto l'immagine che hai scelto anche se purtroppo non sono riuscita a capire cosa tenga in mano il soldato.
    Sarebbe bello poter tornare indietro ed evitare queste guerre; sono sicura che con il governo adatto la gente sarebbe riuscita a realizzare il sogno di rendere il proprio paese moderno e ricco.

    GIGLIOLA ferretto

    RispondiElimina
  12. Un post interessante,in cui sono espressi i fatti reali di quello che è accaduto e quello che sta accadendo. Io, come occidentale, fatico a capire l'influenza politica che ha la religione in questi paesi. Di come possa influenzare la vita di queste persone rendendola un incubo è piena di sofferenza. Invece noi cristiani professiamo la nostra fede secondo il nostro cuore e nessuno ci obbliga a essere credenti o a comportarci in una data maniera. Questi popoli hanno sempre vissuto nell'odio e nella sofferenza delle guerre,non sono mai riusciti a formare un unico popolo. Questo non solo a causa loro,ma per molteplici fattori:politici,economici,governativi e religiosi. Spero che un giorno quell'unico popolo si possa formare, tralasciando per una volta la rabbia che ognuno si porta dentro.

    RispondiElimina
  13. Ottimo lavoro Pardis! Hai chiarito molto bene la difficile storia dell'Iran. In questo post racconti molto dettagliatamente,dall'inizio delle difficoltà dell'Iran, fino ad oggi. Ci sono stati molti conflitti, dimenticando l'importanza e la cultura della civiltà, causando molte guerre e successivamente molti morti. Una parte molto interessante è quella in cui racconti il passaggio dal regime dello Shah, al regime dell’ Ayatollah Khomeini, che ha costretto molte persone a emigrare, scappare e rifugiarsi. Secondo me in un paese con costanti guerre, è stato molto difficile sia sopravvivere che affrontare costanti guerre. E’ stato davvero un peccato che una città con così tante risorse, come il petrolio(che è stato soggetto di guerre) e molta cultura non si sia evoluta.
    Rosemary Colucci

    RispondiElimina